- ha scritto, Elogio a Pinar
- Titolo, Roma
Il leader della Chiesa cattolica Papa Francesco ha descritto le morti come “ferite aperte dell’umanità” dopo che 41 persone hanno perso la vita in una barca di migranti affondata al largo delle coste italiane la scorsa settimana e ha invitato i politici a prevenire incidenti simili.
Nel discorso pronunciato dopo la preghiera domenicale in Vaticano, il Papa ha detto: “Pochi giorni fa si è verificato un altro tragico incidente navale nel Mediterraneo: sono morte 41 persone. Ho pregato per loro”, ha detto.
“Dobbiamo dirlo con dolore e vergogna: dall’inizio di quest’anno, quasi 2.000 uomini, donne e bambini sono morti in questo mare nel tentativo di raggiungere l’Europa. È la ferita aperta della nostra umanità.
Invitando “sforzi politici e diplomatici per sanare questa ferita con sentimenti di solidarietà e fraternità”, il Papa ha anche sottolineato di sostenere la determinazione di coloro che lavorano per salvare gli immigrati.
La coalizione di governo di estrema destra, salita al potere in Italia nell’ottobre 2022, è accusata di aver tentato di complicare le attività delle organizzazioni non governative che lavorano per salvare i migranti nel Mediterraneo.
Vengono criticate le pratiche del governo, come dirottare le navi di soccorso verso porti più distanti invece di aprire i porti più vicini alle ONG.
Su iniziativa del governo italiano, l’Unione europea ha concluso quest’estate un accordo con la Tunisia per prevenire l’immigrazione clandestina.
Fino a quest’anno, gli immigrati che arrivavano in Italia dalla linea del Mediterraneo centrale provenivano principalmente dalla Libia. Quest’anno la Tunisia è diventata il porto di partenza più frequente per gli immigrati.
Il numero di migranti arrivati in Italia via mare quest’anno è più che raddoppiato rispetto allo scorso anno, avvicinandosi a 94.000.
Quasi 2.000 immigrati hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l’Europa attraverso la linea del Mediterraneo centrale.
L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, affiliata alle Nazioni Unite, definisce il Mediterraneo centrale come “la rotta migratoria più mortale conosciuta al mondo”.
Oltre a coloro che hanno perso la vita in mare, apprendiamo anche che i migranti vengono spesso maltrattati in Nord Africa, tappa precedente di questa rotta migratoria.
Anche Papa Francesco ha attirato l’attenzione su questo fattore in una dichiarazione rilasciata la settimana scorsa in cui ha affermato che gli immigrati vengono maltrattati nei “lager” (campi di concentramento) del Nord Africa.
Rispondendo alle domande dei giornalisti sull’aereo di ritorno dal suo viaggio in Portogallo, domenica scorsa, il Papa ha detto: «Lo sfruttamento degli immigrati è un crimine… L’esperienza degli immigrati nei lager del Nord Africa del Sud è terribile. »
Dopo aver avvertito che il Mediterraneo si stava trasformando in un cimitero, il Papa ha detto: “Non lasciamo che il Mare nostrum (il nostro mare) si trasformi in un tetro ‘mare mortuum’ (mar morto)”, dicendo questa volta:
“Il Mediterraneo è un cimitero, ma non è il più grande. Il più grande cimitero del Nord Africa.
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