Ovviamente anche gli italiani.
Non ho trovato l’occasione per scrivere.
Gli italiani organizzano Italian Food Weeks in tutto il mondo e nei luoghi che ritengono importanti.
È una cucina conosciuta, conosciuta e amata, ma continuano a far conoscere, spiegare e gustare.
Penso che seguano una strategia di comunicazione che la Turchia dovrebbe prendere come esempio.
Perché continuano a svolgere queste attività in modo coerente.
Interpretano la cucina italiana come un tesoro culturale tramandato di generazione in generazione con i suoi prodotti locali, ingredienti, tecniche di cottura, piatti e cultura. Aggiungono: “È un accumulo culturale che non si limita alla cucina, ma si riflette in ogni momento e in ogni occasione che va oltre la cucina e riguarda il cibo.
Le Italian Food Weeks sono organizzate contemporaneamente in 124 paesi del mondo dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano da 6 anni. Il tema per il 2021 è “Tradizione e prospettiva della cucina italiana; sensibilizzazione e sostegno alla sostenibilità alimentare”.
L’Italia, che è uno dei paesi più identificati con nomi di cibo nel mondo e offre un’esperienza di gusto indimenticabile; un’oasi gastronomica… Ogni regione d’Italia apre le sue porte a un sapore diverso, un gusto diverso. In Emilia-Romagna pasta, aceto balsamico, parmigiano, prodotti di salumeria; pizza, caffè, mozzarella in Campania; in Liguria, focaccia, basilico; Tartufo in Toscana…
In effetti, la Turchia ha una tale ricchezza.
Ad esempio, volevo parlare un po’ di questa settimana di surf dei sapori.
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Sostenibilità
ovunque adesso
Ricchezza GASTRONOMICA; La storia del cibo, il suo posto nel patrimonio culturale e il dono della natura appaiono con il suo particolare terroir. A questo, negli ultimi anni, si è aggiunta la sostenibilità alimentare.
Nel frattempo, chef italiani, accademici, produttori locali, professionisti dell’agricoltura e della sostenibilità hanno tenuto corsi di formazione anche in Turchia.
Gli chef italiani Giancarlo Gottardo e Claudio Chinali che vivono in Turchia sono stati tra coloro che si sono arricchiti questa settimana. Considero fortunati coloro che hanno completato la formazione.
Ad esempio Simone Romiti, Capo Istruttore del Dipartimento di Gastronomia e Arti Culinarie dell’Università di Yeditepe, ha tenuto una lezione su “Dieta sana con la corretta lavorazione del grano”. Antropologa e ambasciatrice del gusto, dal 2010 lavora sulle origini antropologiche e sulla storia della dieta mediterranea. Elisabetta Moro ha organizzato il webinar “La dieta mediterranea in termini di ecologia e biodiversità”. Ozgur Kilinclar di Nappo Pizza, unico pizzaiolo in Turchia ad avere il certificato “Real Napolitan Pizza” sulla pizza napoletana, su cui ha creato un’associazione per preservare il gusto e l’originalità degli italiani, ha parlato dei trucchi della vera pizza.
Il titolare del ristorante La Palme di Bodrum, il sommelier Daniele Montano, ha dimostrato di “abbinare bevande locali ai dolci”.
Lo chef de Le Cordon Bleu, Luca De Astis, spiega la selezione dei materiali e le tecniche di utilizzo; Mastro Casaro Cosimo Rotolo, fondatore di Napoli Antica, specializzata in formaggi artigianali italiani, ha parlato di “burrata fresca e pecorini stagionati”.
Ai corsi hanno preso parte anche il maestro di cucina a bassa temperatura Marco Pirotta, la chef Eleonora Andriolo e il dietista Gizem Seber.
Ha catturato la tua attenzione.
Località, naturalità e sostenibilità ora sono diventate ancora più importanti.
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Anche la cultura
anche la vita
Una cucina plasmata dalla storia e dall’arte della cucina ITALIANA… Gli chef italiani residenti in Turchia, l’Executive Chef di Eataly Claudio Chinali, lo Chef Executive Divan Giancarlo Gottardo, lo Chef del Ristorante Scalini Luigi Mariconda hanno presentato i sapori di diverse regioni d’Italia.
Giancarlo Gottardo “La gastronomia è un insieme di valori culturali. Il modo in cui le persone si riuniscono attorno al cibo e si divertono a mangiare insieme definisce la cultura di un paese e di una regione. “Il modo in cui l’Italia mangia, prepara i suoi pasti e in quali occasioni cena rappresenta la sua cultura oltre che la sua gastronomia”.
ha proprio ragione…
Perché la vita non è solo politica. E nemmeno la politica.
Nei luoghi in cui spicca la gastronomia, la vita scorre comunque diversamente.
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Importante per gli italiani a Smirne
Oltre a ISTANBUL, a Smirne si è tenuta la Settimana del Cibo Italiano.
Nel programma Terra Madre Anatolia 2022, promosso in collaborazione con il Comune metropolitano di Izmir, era presente lo chef Paolo Betti dell’associazione Slow Food Cooks.
L’amministratore delegato di Eataly Claudio Chinali afferma:
“La gastronomia è la parte più importante ed essenziale della cultura. Puoi analizzare un’immagine senza sapere chi l’ha disegnata e quando? Forse è così, ma mai del tutto.
La dieta mediterranea sta guadagnando importanza. Ecco perché penso che paesi come l’Italia e la Turchia abbiano molto da dire quando si parla di gastronomia.
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