Contrari al sistema presidenziale proposto da Meloni in Italia: un presidente imparziale è la chiave della coesione nazionale

Il progetto di transizione al sistema presidenziale, una delle promesse del governo di coalizione di destra salito al potere in Italia lo scorso ottobre, ha iniziato a essere discusso ieri.

Il primo ministro Giorgia Meloni ha incontrato una diffusa resistenza al passaggio a un sistema presidenziale o alla riduzione del ruolo del parlamento nei colloqui con i leader dell’opposizione.


Foto: Reuters

Secondo Övgü Pınar della BBC turca Nel corso della giornata sono state discusse con i partiti di opposizione diverse proposte di riforma costituzionale, compresa la transizione al sistema presidenziale.

Lo ha detto dopo l’incontro Giuseppe Conte, il leader del Movimento 5 Stelle, che ha tenuto il primo incontro con il premier Meloni. ‘preservare il modello parlamentare, molto utile per l’inclusione e la risoluzione dei conflitti’ ha detto che dovrebbe.

Conte sostiene che il ruolo di garante spetta al presidente, che nel sistema attuale non è eletto direttamente. “è la chiave per la coesione nazionale” Ha anche sottolineato di essere contrario alla sua modifica.

Elly Schlein, leader del Pd di centrosinistra, ha dichiarato di non partecipare al progetto di un presidente con maggiori poteri ed eletto direttamente dal popolo.

Schlein si oppose anche all’indebolimento dei meccanismi di controllo e del ruolo del parlamento previsto dalla Costituzione. “No al governo di un uomo o di una donna” disse.

Carlo Calenda, leader del Partito d’Azione dell’ala liberale. “Il presidente è l’unico garante dell’unità nazionale in un Paese diviso su tutte le questioni” dicendo che cambiare quel ruolo è a ‘Linea rossa’ ha detto che lo era.

Supporto di due terzi richiesto da entrambi i fianchi

La costituzione italiana include controlli ed equilibri progettati per evitare somiglianze con il regime del dittatore fascista Benito Mussolini.

Tuttavia, poiché questo sistema rende i governi di breve durata, di tanto in tanto vengono presentate proposte di emendamenti costituzionali. L’attuale governo è il 68° governo italiano in 77 anni.

Per fare un tale emendamento costituzionale, il sostegno dei due terzi di entrambe le camere del parlamento o una proposta di riforma deve essere sottoposto a referendum.

Se in parlamento non si raggiunge la maggioranza dei due terzi ma si raggiunge la maggioranza assoluta, ci sono diversi metodi per sottoporre a referendum la proposta di modifica costituzionale.

Si può indire un referendum con 500.000 firme elettorali, con i voti di un quinto dei componenti delle cinque assemblee regionali o di una delle due camere del parlamento.

Cipriana Fallaci

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