Il governo di coalizione di Giorgia Meloni ha annunciato per la prima volta il proprio sostegno a Zelinski nella guerra di politica estera russo-ucraina. Pertanto, ha dimostrato di essere in armonia con l’UE e la NATO. Ha preso decisioni coraggiose per calmare i conti, che sono diventati irritanti dopo la pandemia. L’azione economica “Prnn” (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) messa in atto dal tecnocratico Presidente del Consiglio prima di lui, Mario Draghi, lo ha reso ancora più efficace.
Tuttavia, Meloni è stato impotente durante i primi 180 giorni di fronte al problema dell’immigrazione irregolare, che aveva promesso durante le sue campagne elettorali. In questo, soprattutto bambini e donne hanno perso la vita annegando nelle tragedie che si sono verificate quando l’UE e principalmente il presidente francese Emmanuel Macron lo hanno lasciato solo e le barche illegali speravano di raggiungere le coste. A questo proposito, quando la Meloni si è trovata di fronte alla commissione di crimini contro l’umanità, ha cominciato a cercare altre formule. Innanzi tutto, ha sollevato la questione che l’immigrazione irregolare può essere autorizzata in casi eccezionali. Insomma, la Meloni, lasciata sola dalla Ue, non ha mantenuto la promessa elettorale. Meloni, invece, fa quasi ogni giorno appello ai Paesi Ue, indicando di poter avviare una nuova politica migratoria in Europa, e offre aiuti finanziari al Maghreb, cioè ai Paesi del Nord Africa, dove inizia l’immigrazione irregolare, e vuole che la Banca mondiale contribuisca al di fuori dell’UE.
Il leader populista di estrema destra sta anche lavorando su una certa flessibilità economica per stabilizzare il suo paese. Gli italiani hanno apprezzato la riduzione delle tasse sul gas naturale nelle loro riforme economiche strutturali. Riorganizzazione delle pensioni, aumento dei minimi pensionistici, lavoro esterno di sostegno finanziario alle madri con figli, giustizia necessaria e interventi infrastrutturali sono all’ordine del giorno della Meloni.
Secondo me il risultato più importante della Meloni nei primi 6 mesi è l’ottenimento dell’approvazione del budget per la costruzione del ponte sospeso che collegherà la terraferma e l’isola di Sicilia, che per tutti questi anni si è trasformata in una storia di serpenti, e il progetto entra in vigore.
Nel frattempo, il fatto che l’aumento del prezzo del carburante in Italia non possa essere fermato per circa una settimana sta dando alla Meloni un serio grattacapo e gli scioperi sono in arrivo. La benzina ha già superato i 2 euro al litro. Ha raggiunto quota 47 con la lira turca.
Durante i primi 6 mesi, il governo di coalizione è sopravvissuto a 2 voti di fiducia, grazie in particolare al bilancio. Per ora, la forza della prima premier donna è quella di poter attuare in modo impeccabile il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
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