La procura di Milano aveva emesso un mandato di cattura internazionale, chiedendo l’estradizione di Robinho e Falco, entrambi brasiliani, in Italia. Ieri è stato reso noto che il ministero della Giustizia italiano aveva inoltrato la richiesta di estradizione alle autorità brasiliane.

Secondo informazioni apparse sulla stampa italiana, non è previsto che il Brasile risponda positivamente alla richiesta di estradizione. La costituzione brasiliana non consente l’estradizione dei suoi cittadini in altri paesi per reati commessi all’estero.

Tuttavia, grazie all’emissione da parte dell’Italia di un mandato d’arresto internazionale insieme a una richiesta di estradizione, l’arresto di Robinho sarà possibile se lascia il Brasile.

Il caso di stupro contro Robinho risale a quando giocava nel Milan.

Robinho, che ha giocato per il Milan nel 2010-2014, è stato accusato di aver aggredito sessualmente e stuprato di gruppo una donna di 23 anni con un gruppo di amici nel gennaio 2013. Il calciatore e il suo amico Ricardo Falco, il cui nome completo è Robson de Souza, sono stati condannati nel 2017, mentre gli altri aggressori non sono stati identificati.

Robinho ha affermato di essere innocente durante il processo, che la relazione è avvenuta con il consenso della denunciante donna e si è opposto alla decisione. Tuttavia, a seguito di prove, compresi i messaggi telefonici, è stato dichiarato colpevole anche in appello e la sua condanna a 9 anni di reclusione è stata finalizzata lo scorso gennaio.

Robinho ha fatto parte delle squadre Sivasspor e Başakşehir in Turchia tra gli anni 2018-2020, mentre il processo contro di lui in Italia continua.

Nel 2020, il calciatore, tornato al Santos, club brasiliano, dove ha iniziato a giocare a calcio, è stato sospeso dalla squadra a causa della sua condanna nel caso di violenza sessuale.